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L'intervista

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L'intervista

In che modo è arrivato al metodo di Bönninghausen?

La svolta nella mia carriera professionale è avvenuta nel 1994 quando, ormai Omeopata esperto, sono rimasto impressionato dall'accuratezza del repertorio di Bönninghausen, il Therapeutisches Taschenbuch (TT) e del suo metodo repertoriale, in occasione del seminario di Gypser in Australia, che avevo organizzato io stesso. Il resto della mia storia si trova negli articoli che ho pubblicato e nella prefazione della mia traduzione del Therapeutisches Taschenbuch, "The Bönninghausen Repertory" ormai giunto alla seconda e definitiva edizione (TBR2).

Chi è stato il suo Maestro?

Il mio Maestro è stato, e rimane, Hahnemann. Dopo aver studiato l'Organon ripetutamente, ho vagliato gli altri suoi scritti e mi sono reso conto sempre di più che l'Organon, di per sé, scritto in modo molto compatto, non può essere compreso senza lo studio del contesto, che proviene dagli altri suoi scritti. Leggendo altri Autori, ho notato che molti copiano dai predecessori, a volte anche senza nominarne le fonti. Io ho scritto alcuni libri, dei quali i più importanti sono:

  • The Theory of Chronic Disease according to Hahnemann
  • Homoeopathic Diagnosis, Hahnemann through Bönninghausen
  • The Bönninghausen Repertory, Therapeutic Pocketbook Method (now 2nd edition)

La fonte principale del materiale originale per i miei libri è il Robert Bosch Institute (IGM) a Stuttgart, al quale abbiamo potuto avere libero accesso; negli ultimi anni, con l'avvento delle librerie elettroniche (Google Books, EROMM, European Library, GDZ, SLUB Dresden, Berlin Staatsbibliothek, Universitäts- und Landesbibliothek Münster, ZVDD, VD18 projekt, BIU Sante, etc.) abbiamo avuto accesso ad un maggior numero di lavori originali di Hahenmann. Molti di questi testi originali non sono in inglese, e richiedono una traduzione. Fortunatamente, per quanto riguarda i lavori originali in tedesco, collaboro strettamente con il mio collega (dal 1998) Bernhard Deutinger, di madrelingua tedesca. Ma la traduzione dei termini non è di per sé sufficiente - noi andiamo al contesto originale, nella Materia Medica, o in altri libri dello stesso periodo di tempo, per capire il significato e il "sapore" dei termini - e questo è il motivo per cui, per esempio, una singola rubrica può richiedere mesi (anche anni) per essere compresa con precisione.

In cosa pensa che il sistema di repertorizzazione, da lei proposto e incentrato sul repertorio di Bönninghausen, possa essere utile all'Omeopata nel poter identificare il giusto rimedio per il paziente?

Secondo me è quello che rispecchia perfettamente gli insegnamenti originali di Hahnemann sulla presa e sull'analisi del caso. Il metodo è esattamente quello di Hahnemann, applicato correttamente attraverso il repertorio di Bönninghausen (TT); questo modello repertoriale originale, infatti, rispecchia fedelmente gli insegnamenti di Hahnemann al fine di ricercare il simile (omoion). Il modello di Bönninghausen si basa sul concetto di astrazione (separazione) dei sintomi (Complaints), insieme con i loro elementi qualificanti (Location /Modalities), dalla loro posizione originale, ovvero come appaiono nei provings e negli studi tossicologici, e nella loro successiva ri-combinazione (da cui: CoLoMo), permettendo in questo modo il riconoscimento del caso di malattia specifico e individuale. È esattamente su questo modello originale di astrazione e ricombinazione nelle farmacografie di Hahnemann su cui Bönninghausen (TT) ha struttutato il suo repertorio e ne riflette perfettamente l'organizzazione.

Qual è il suo obiettivo didattico quando tiene un seminario in un paese straniero?

Ho insegnato sia in Australia che a livello internazionale: Nuova Zelanda, Giappone, Europa, USA, Canada. Il mio scopo è quello di dimostrare in primo luogo cosa sia la vera Omeopatia - per definizione. Una volta stabilito questo, bisogna mostrare come la nostra Materia Medica sia stata compilata, come Hahnemann abbia raccolto e registrato gli effetti delle sostanze; successivamente come questi effetti debbano, per l'Omeopata, essere applicati sulla base della legge di similitudine. Ogni volta che insegno, inizio sempre con una breve introduzione in modo da essere sicuro di aver definito tutti i concetti di base prima di cominciare. Poi sottolineo come i nostri strumenti nel lavoro di Omeopata debbano essere quanto più precisi possibile - privi di interpretazioni non confermate - e come, di tutti i sistemi repertoriali, il sistema repertoriale (TT) di Bönninghausen rifletta al meglio gli insegnamenti e le intenzioni di Hahnemann. Intendo infine dimostrare come questo metodo rifletta costantemente l'esperienza reale di Bönninghausen nell'utilizzo di farmaci precisamente secondo la legge di similitudine, grazie ad un sistema di "correzione" (gradi) e la concordanza dei vari rimedi tra di loro.

Cosa pensa della situazione attuale dell'Omeopatia nel mondo?

L'Omeopatia è stata (ed è ancora) viziata dagli "Omeopati". Con relativamente poche eccezioni, c'è poco rigore o scientificità nei programmi di formazione, e quasi nessuna attenzione per uno studio storico, contestuale del materiale originale. Spesso ci si affida al sentito dire "... questo rimedio è buono per questa condizione ...", etc, confidando nelle opinioni degli altri. Spesso noto questo quando parlo con colleghi - e do la colpa agli insegnanti, non allo studente fiducioso che in gran parte è male informato e a cui non viene insegnato come imparare correttamente, cioè attraverso l'attenzione alle fonti primarie. Molti colleghi Omeopati prescrivono sostanze che non hanno mai avuto un solo proving, semplicemente sulla base di una relazione immaginata, seguendo l'immaginazione, la fantasia, etc... Questa "prescrizione" non è omeopatica, ma costituisce piuttosto una violazione del principio fondamentale di questo sistema di medicina, definita da Hahnemann stesso (Organon, §285 nota in calce): ... un principio capitale per l'artista omoeopatico del guarire (con cui si distingue davanti a ogni cosiddetto medico di tutte le vecchie scuole) è che con nessuno dei suoi malati impiega un qualsiasi mezzo medicinale le cui influenze morbose non siano state prima accuratamente messe alla prova su uomini sani, e a lui note (§§. 20.21).

Ringraziamo George Dimitriadis per il tempo che ci ha dedicato e per la profonda conoscenza espressa nelle sue parole e con i suoi scritti che ci trasmetterà nel corso del seminario che si terrà in ottobre 2021.

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